Sapore di Mare

partecipante al contest ‘Solchiamo i mari immensi della fantasia!’ indetto da Rinalamisteriosa sul forum Torre di Carta.

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  1. Shurei
     
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    Nome autore (su forum e/o sito usato): shurei
    Titolo storia: Sapore di mare
    Fandom/Genere della storia originale: Hakuouki SSL
    Elementi bonus scelti: Acquario
    Introduzione: Questo mi accompagna dietro, sul palco. L’ammaestratrice, allora, richiama i suoi deliziosi allievi a stare a bordo piscina. Mi chiede di abbassarmi verso uno di loro e lui mi dona un bacino. È un’emozione unica e indescrivibile.
    La signorina, poi, mi dà il permesso di poterlo accarezzare e il delfino, dopo essersi fatto toccare sulla testa, si mette pancia in su per un piccolo grattino sulla pancia. Troppo carino.
    Infine, come premio, un bel pesciolino e un bacino da parte mia per ringraziarlo della grande felicità che mi ha donato.
    Torno da Sanosuke che mi aspetta sugli spalti, per continuare a vedere insieme lo spettacolo.
    -Sei contenta, Chizuru-chan?- mi domanda, dolcemente.
    -Moltissimo, grazie amore mio.- gli rispondo abbracciandolo.
    -Sai, ho fatto bene a portarmi la macchina fotografica con l’obiettivo più grande, ho potuto immortalarti in questi momenti. Credo che farò un ingrandimento e lo incorniceremo, ti va? E possiamo tornare quante volte vuoi, così potrai rinnovare questa felicità.- mi assicura.
    -Grazie, Sanosuke, grazie.-

    Note dell’autore: Questa storia partecipa al contest ‘Solchiamo i mari immensi della fantasia!’ indetto da Rinalamisteriosa sul forum Torre di Carta.
    Per mancanza di tempo, ho ripreso una vecchia bozza, ho sistemato il tutto e ho cercato di adattarla al prompt.
    Spero ti piaccia come piace a me ^^





    -Dove andiamo, Sanosuke?- gli domando, curiosa.
    -Non preoccuparti, Chizuru-chan, ti piacerà.- mi risponde, continuando a guidare.

    Sanosuke è sempre stato un uomo velato dal mistero e dalle innate doti romantiche. Quando ero ancora una sua allieva, mi faceva trovare, ogni mattina, dei bellissimi fiori sul mio banco. Tuttavia, non essendo un’esperta di botanica, mi sono sempre fatta aiutare da Osen-chan a decifrare i suoi messaggi nascosti: la timidezza che nasconde il fiore di amaryllis; la speranza del biancospino; la sincerità del fiordaliso; la purezza del giglio; l'allegria del girasole; la semplicità della margherita; la fedeltà della veronica; l’amore sincero dettato dal non ti scordar di me; i messaggi d’amore dei tulipani; la passione e i sentimenti profondi delle rose rosse e dell’orchidea; il corteggiamento nascosto dall’ibiscus e infine la proposta di matrimonio dei fiori d’arancio.
    Sanosuke si era studiato tutto nei minimi particolari per non farsi scoprire dal preside Kondo e dai suoi colleghi di lavoro. Solo io e Osen sapevamo il suo interesse per me; interesse che si è tradotto in amore nascosto poco dopo e che è uscito alla luce del sole appena conseguito il diploma.
    Personalmente non gli ho mai detto molto di quel che mi piace e questa sorpresa m’incuriosisce parecchio.

    Siamo in macchina da ormai due ore, ma non siamo ancora arrivati alla tanto agognata meta. Ad un certo punto, però, Sanosuke accosta in una piazzola di sosta, porgendomi con disinvoltura una benda. Lo guardo del tutto scettica, ho come l’impressione che mi stia prendendo in giro, ma lui, col suo solito sorriso genuino, mi fa inevitabilmente fidare.
    Lego il tessuto attorno i miei occhi, così la mia dolce metà può tranquillamente riprendere il viaggio. Un tratto di strada non lunghissimo, su per giù una ventina di minuti. Parcheggia e poi mi aiuta a scendere dalla macchina, la chiude e mi conduce gentilmente in quel luogo ignoto.
    Attorno a me sento tanto vociferare, poi Sanosuke si ferma ed aspettiamo un bel po': dev’essere certamente un posto con la fila.
    -Quanto manca, Sano?- gli chiedo, impaziente.
    -Siamo quasi arrivati, resisti ancora un po'.- mi risponde, tranquillo.
    -Quanto baccano che c'è!-
    -Purtroppo c'è gente...- risponde, vago.

    Non aspettiamo più di tanto e presto cominciamo a camminare con un’andatura normale. Sanosuke mi conduce con dolcezza per quella destinazione a me sconosciuta, poi, dopo tanto attendere ecco che la benda scivola via dal mio viso. Istintivamente, copro gli occhi portando le mani davanti a loro, per proteggerli dalla luce, mentre piano piano metto a fuoco le immagini che ho davanti: in una grande piscina sguazzano felici dei delfini.
    I miei occhi brillano di felicità.
    -S... siamo al delfinario dentro l’Acquario!- mormoro, credendo di vivere in un sogno.
    -Già. Ho notato più di una volta che davanti alle pubblicità dei delfinari diventavi triste... Così ho pensato che, ecco, sarebbe stato carino portarti.- mi rivela, grattandosi la nuca leggermente imbarazzato.
    -Grazie! È il più bel regalo che potessi farmi...- esclamo.

    Lo stringo dolcemente, mostrandogli tutta la mia felicità e lui ricambia la stretta altrettanto contento: non mi vede così entusiasta da quando mi ha mi ha messo al dito l’anello di fidanzamento.
    -Allora, vogliamo guardare i delfini?- mi domanda, facendomi l’occhiolino.
    -Sì.-

    Restiamo a osservarli durante il loro spettacolo, quando un cetaceo butta verso gli spettatori una palla. Veniva nella nostra direzione e Sanosuke, da bravo insegnante di ginnastica, l’ha presa senza far tanti complimenti.
    -Congratulazioni. Lei avrà il diritto di toccare un nostro delfino, prego, venga signore.- annuncia l’addestratrice.
    -Mi dispiace, ma declino l’invito. Lo offro alla mia fidanzata.- dice lui, guardandomi.
    -Che romantico. Allora prego, signorina, venga.-

    Sono felice, doppiamente felice.
    -Grazie, amore.- riesco a esprimergli la mia gratitudine, prima che un inserviente venga a prendermi.
    Questo mi accompagna dietro, sul palco. L’ammaestratrice, allora, richiama i suoi deliziosi allievi a stare a bordo piscina. Mi chiede di abbassarmi verso uno di loro e lui mi dona un bacino. È un’emozione unica e indescrivibile.
    La signorina, poi, mi dà il permesso di poterlo accarezzare e il delfino, dopo essersi fatto toccare sulla testa, si mette pancia in su per un piccolo grattino sulla pancia. Troppo carino.
    Infine, come premio, un bel pesciolino e un bacino da parte mia per ringraziarlo della grande felicità che mi ha donato.
    Torno da Sanosuke che mi aspetta sugli spalti, per continuare a vedere insieme lo spettacolo.
    -Sei contenta, Chizuru-chan?- mi domanda, dolcemente.
    -Moltissimo, grazie amore mio.- gli rispondo abbracciandolo.
    -Sai, ho fatto bene a portarmi la macchina fotografica con l’obiettivo più grande, ho potuto immortalarti in questi momenti. Credo che farò un ingrandimento e lo incorniceremo, ti va? E possiamo tornare quante volte vuoi, così potrai rinnovare questa felicità.- mi assicura.
    -Grazie, Sanosuke, grazie.-

    Queste parole mi rendono così felice che non posso fare a meno di stringerlo ancora a me.
    Poi, accoccolata al suo petto, continuiamo a guardare i delfini nelle loro acrobazie, tutto il tempo alternando momenti di pausa ai nostri baci, ma sembra che qualcuno non sia molto d’accordo e uno spruzzo d’acqua ci raggiunge.
    -Ehi, ma...- esclama Sano, guadando il delfino che ride.
    -Amore, ho l’impressione che lui sia geloso.- lo informo, ridendo.
    -Un altro geloso no... Basta già Heisuke che ci tormenta!- dice, levando gli occhi chiari al cielo.
    -Beh, Heisuke-kun non ha ancora accettato il nostro fidanzamento.- gli ricordo.
    -No, solo quando ti porterò all’altare, forse, se ne farà una ragione.- ipotizza.
    -Lo so, lo so.- annuisco e mi vien quasi da ridere.
    -Per cui tu non essere geloso, uno mi basta e avanza.-

    Il delfino gira su se stesso come a simulare uno scherzoso sì. Sanosuke, sospirando, riprende a baciarmi con tutta la sua infinita dolcezza, che è alla pari di quella dei delfini.
    -Dopo ti prendo un pupazzino, ma ora... sei solo mia.- mi sussurra, riprendendo il bacio.
    Ha il sapore dell’acqua salata della piscina che il cetaceo ci ha buttato addosso, per darci indirettamente il piacere di una sensazione nuova.

    Ovviamente, terminato lo spettacolo, hanno invitato tutto il pubblico a visitare l’intero Acquario. Noi abbiamo scelto di fare un giro abbastanza rapido, osservando un sistema parallelo di vasche piene di cetacei, pesci piatti, pesciolini, molluschi e di molti, sinceramente, ignoravamo il nome.
    Tutto quello che a me interessava l’avevo già veduto, con gioia, stupore e meraviglia.
    Ormai non so più quante volte ho detto grazie, oggi, ma non posso fare a meno di ringraziare.
    Grazie dal profondo del cuore.
     
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