L'Olimpo al tempo della Crisi

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  1. Shurei
     
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    Autore: Shurei
    Titolo della Storia: L'Olimpo ai tempi della Crisi
    Fandom: C'era una volta Pollon
    Personaggi: Apollo, Pollon
    Genere: Comico
    Rating: verde
    Avvertimenti: One shot;
    Note dell'autore:
    Ok, questa è una mia particolare considerazione personale sul fatto che il tempo, ultimamente è sempre più pazzo per i miei gusti xD
    Inoltre, ho voluto giocare con una storiella che potesse strapparvi un sorriso e una risata per Natale.
    Va beh, godetevi la lettura XD
    Spero vi piaccia, un bacione
    Shurei.


    LolimpoaitempidellaCrisi_zps03055172




    [Dedicato a Katia
    Buon Natale, Tesoro.]




    La meteorologia, come la intendiamo ai giorni nostri, non è solo sederci comodamente davanti alla televisione e guardare il meteo del giorno dopo; oppure cercare su internet il tempo che farà nelle prossime ore, giorni o settimane, no. Non è solo questo.
    C'è da dire che gli operatori del settore che svolgono il loro lavoro per assicurarci notizie quanto più precise, non tengono conto di una piccola, insignificante condizione che nemmeno loro immaginano.
    Quante volte ci svegliamo la mattina e, aprendo la porta di casa, volgiamo lo sguardo al cielo ed è completamente o leggermente differente da come ci è stato mostrato la sera prima? Beh, io dico tante.
    Poi, il motivo... è davvero molto semplice.
    Per giungere alla soluzione del mistero, dobbiamo viaggiare indietro nei secoli, al tempo degli antichi greci e, precisamente, soffermarci su un luogo ben preciso: il Monte chiamato Olimpo.
    Vi starete chiedendo che cosa c'entra il Monte Olimpo?
    Ma la risposta è facilissima, ancora non ci siete arrivati?
    No? Allora ve lo dico io.
    Tutti i nostri problemi col meteo non sono altro che il frutto dei capricci delle divinità.

    È risaputo che nella dimora degli Dei lo sfarzo, l'abbondanza, il divertimento e la ricchezza sono sempre all'ordine del giorno. Loro hanno poteri che a noi sono sconosciuti e ogni decisione è legge.
    Per mantenere questo tenore di vita e avere tutto quello di cui hanno bisogno per i loro festini, Zeus, il padre degli Dei ha deciso di attuare tagli impressionanti ai suoi figli che dominano i fenomeni atmosferici, come nel mondo degli umani. Beh, c'è chi ne ha usufruito fin troppo e si fa la bella vita e chi invece, come Apollo il Dio del Sole, sta iniziando a perdere la speranza che un giorno lui e il suo fedele amico Dosankos possano sostare nei cieli come una volta.
    Non solo il padre, ma anche la figlia Pollon, avvenente Dea della Speranza, sta iniziando ad avere alcuni problemi con il nonno, il quale è sempre più restio a darle fondi per la speranza degli uomini. Ormai a pochi è rimasta la speranza che un giorno tutto possa cambiare e per loro Pollon è ancora presente. Meglio pochi, ma buoni.

    E in un giorno come tanti che, all'ora del sorgere del sole, Apollo ha l'ennesima crisi di nervi. Egli, ormai privo della collaborazione della Dea dell'Alba, ormai anche lei in gravi difficoltà, sfoga la sua frustrazione, sedendosi a tavola come ogni mattina, passa vorticosamente le mani tra i capelli, finendo per riempirli di più e più riccioli, solo... un po' disordinati.
    -Basta non ne posso più!!!- impreca Apollo, buttando all'aria il tavolo di legno della loro dimora.
    -Calmati, papino, arrabbiarsi non serve a nulla.- cerca di calmarlo la figlia.
    -Ah, Pollon, come posso stare calmo? Ormai il mondo è nelle mani di tuo nonno Zeus! Basta far piovere et voilà! Finito tutto e io resto qui. Non importa a lui se a causa delle sue amate piogge mezzo pianeta sta andando allo scatafascio!-
    -Papino, non disperare. Il nonno cambierà idea, prima o poi.-
    -Pollon, tu non capisci. Il sole è necessario per riscaldare questo pianeta, per far sì che gli animali si nutrano come si deve, avendo l'erbetta migliore; per l'agricoltura e ormai tante altre diavolerie umane. Se io esco si e no una volta ogni tanto queste non si sviluppano bene... e poi c'è gente che ama riscaldarsi al sole, prendere la tintarella... e io sono qui!!! Chiuso tra queste maledette quattro mura, mentre fuori mio padre sta infuriando con pioggia a destra e sinistra, senza contare tempeste e quant'altro.-
    -Papino, papino... devi portar pazienza. Vedrai che quando il nonno finirà tutto quello che ha da mangiare, verrà da te dicendo: “Cosa fai ancora qui, Apollo! Muoviti a far sorgere il sole sei il solito ritardatario!” ne sono sicura.-
    -Fosse così semplice. I tagli che mi ha fatto sono enormi tesoro. Non riesco nemmeno a dar da mangiare a Dosankos come si deve e lui, poverino, è stanco di trainare un carro che è troppo pesante per il peso che ha. Guardalo, è pelle ossa.-

    Pollon volge lo sguardo al povero amico ronzino di una vita e lui è sempre più magro e a questo punto non poteva negare ciò che le ha appena detto il padre. La fanciulla non sa come replicare a questo dato di fatto.
    In effetti sono ormai quattro anni, se non di più, che il povero Dosankos è a dieta. Sono finiti i tempi in cui si abbuffava di carote e il carro del Sole, che lui trainava, giungeva alto nel cielo per la felicità di tutti.
    -Artemide la lascia pure lavorare e la sai la motivazione, tesoro?- esordisce Apollo con una domanda.

    Pollon sussulta perché persa nei suoi pensieri e poi scuote la testa per rispondere di no. Anche se però qualcosa se lo immagina, conoscendo suo nonno Zeus.
    -Te lo dico io! “Apollo, Artemide lavora bene. E' sempre puntuale e poi cosa c'è di più romantico di una passeggiata al chiaro di luna?” questo mi ha detto!- puntualizza il Dio del sole, battendo i pugni.
    -Io correggerei passeggiata con pomiciata al chiaro di luna, papino. E questo per non farsi vedere dalla nonna... tu in diverse occasioni l'hai beccato in pieno giorno e lei in qualche modo l'ha saputo.- aggiunge un dettaglio importante Pollon.
    -Appunto! Lo sta facendo per ripicca!-
    -Perché non parli con nonna Era, sono sicura che magari lei ti ascolterà. Sai l'ho sentita lamentarsi della troppa pioggia...-
    -Dici davvero?-
    -Sì, sai che ascendente ha lei sul nonno, se glielo chiedi, forse... potrai tornare a lavorare come prima.-

    Rincuorato dall'idea della figlia, il Dio Apollo si arma di speranza e va a sistemarsi con abiti decorosi, seppur dei tempi moderni. Pollon prega affinché il colloquio con la nonna vada per il meglio e che il padre possa finalmente tornare a solcare i cieli insieme al suo adorato ronzino.
    Una volta pronto egli va con la speranza nel cuore; tuttavia al suo ritorno è ancora più demoralizzato di prima.
    -Pa... Papino? No... Non dirmi che è andata male?- chiede la giovane, guardandolo ridotto uno straccio.
    -Un misero aumento per dar da mangiare a Dosankos, ma il Sole sorgerà solo quando vuole tuo nonno Zeus.- mormora lui con un filo di voce.
    -Ma perché? Perché la nonna non ha fatto nulla?-

    Apollo sospira pesantemente. Questo da sua madre proprio non se lo aspettava.
    Decisamente no, non è nel suo stile o forse ha finalmente aperto gli occhi e ha smesso di restarsene a casa ad aspettare un babbeo incallito delle donne.
    -Tua nonna sta tradendo tuo nonno e questa pioggia l'aiuta a restare in anonimato nelle case dei suoi prescelti. Diciamo che dopo secoli ha deciso di vivere la sua vita. È una donna ancora avvenente per cui non le si può dare torto...- spiega il dio del sole.
    -Ma l'aumento per Dosankos, perché te l'ha dato?-
    -Un piccolo incentivo per il mio silenzio e qualche giornata a pagamento nei posti in cui lei va.-
    -Ca... capisco...-
    -Povero me...-
    -Papino...-
    -Dimmi Pollon, ti ascolto.-
    -Se ti può consolare, anche Eros è nella tua stessa situazione. Non gli passano più le frecce d'oro dell'amore, deve accontentarsi di freccette di bassa qualità e l'amore sul pianeta non è più come quello di una volta... molte coppie si separano... per cui il dio dell'Amore risente quanto te della Crisi.-
    -Eh... per tutto l'Olimpo, ma dove andremo a finire di questo passo???-
    -Non lo so... so solo che non dobbiamo perdere la speranza.-

    Ora capite perché il Sole non è presente come una volta?
    Per i capricci del padre e della madre degli Dei.
    Insomma, il povero Apollo non c'entra nulla... ma dobbiamo prendercela semplicemente con Zeus ed Era che vogliono avere le loro vite private a discapito di quelle degli altri.
    Possiamo dire che non solo nei diversi continenti del pianeta c'è la Crisi... ma anche sul monte Olimpo c'è crisi!

    Edited by Shurei - 31/12/2014, 22:50
     
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