Baby Akatsuki

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  1. Shurei
     
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    Autore: Shurei
    Titolo della Storia: Baby Akatsuki
    Personaggi: Sasori, Deidara, Itachi Uchiha, Tobi, Konan, Pain, Zetsu, Kakuzu, Hindan
    Genere: Comico, Commedia
    Rating: verde
    Avvertimenti: One shot;
    Note dell'autore:
    Ok, credo di aver sclerato a sufficienza, lo ammetto. In questa fan fiction c'è tutto il mio genio del male contro quel poveraccio di Deidara. Dei, non avertene a male, ma... Avevo bisogno di un capro espiatorio xD
    No, scherzi a parte è una fic regalo <3 e ho solo seguito le indicazioni sui personaggi preferiti della mia amica e il genere comico che piace a entrambe. Così... è uscita questa storia xD
    Spero di non esser stata troppo cattiva, dai xD
    Va beh, godetevi la lettura XD
    Spero vi piaccia, un bacione
    Shurei.


    BabyAkatsuki_zpsbda7ecc3




    [Dedicato a Dimea con grande affetto
    Buon compleanno, Tesoro.]





    In una zona tranquilla e sperduta delle cinque grandi terre ninja si trova il covo dell'Akastuki. Un luogo protetto e al sicuro da sguardi indiscreti, dove i suoi membri sono praticamente certi che nessuno potrà mai disturbarli, mentre definiscono con precisione i loro loschi piani, i dettagli delle missioni o anche semplicemente quando fanno i loro comodi.
    Ma quando sono in relax, che combinano in quella base?
    Presto detto: quello che gli pare!
    Kakuzu, il tesoriere della combriccola, si diverte a contare e ricontare il denaro dell'organizzazione, aggiungendo poi i suoi guadagni personali; è minuzioso e scrupoloso nel farlo. Se manca un solo centesimo, sono guai per tutti. Bisogna rimetterlo dov'era!
    Konan lima costantemente le sue unghie, sistemandole con cura dando loro un tocco fashion con smalti e decorazioni in origami minuscoli, per rimanere sempre al passo coi tempi; per lei è importante è una giovane donna molto attraente.
    Pain si prende cura, per non dire coccola, la statua rappresentante il Re dell’Inferno, quasi come se fosse un figlio; in fin dei conti è la fonte del suo potere.
    Zetsu divora tutto quello che ha davanti, compresa l'argilla di Deidara; la voracità di questa pianta è impressionante ed è meglio non avere niente a che vedere con lei, quando ha fame.
    Kisame tenta di far parlare quel taciturno patentato di Itachi, mentre lucida la sua amata pelle di squalo; senza sortire un grande effetto, come sempre del resto.
    Hidan è negato in tutto, tranne che nella preghiera a Jashin. Prova a darsi alla cucina e il risultato è pessimo: non prepara niente di decente nemmeno a pagarlo, infatti questo compito ingrato passa sempre nelle abili mani di Deidara.
    Itachi, invece, guarda nostalgico le foto ritraenti lui e il suo amato fratellino, chissà per quale vago motivo; povero Itachi.
    E per finire Tobi rincorre Deidara per tutto il covo per scherzare un po', lo scova in ogni angolo, ma il biondo non ne vuol sapere e per quest'ultimo tutto questo movimento è un buon allenamento; mentre Sasori è alla prese con la miscela di un nuovo, potente e devastante veleno.

    Dopo innumerevoli e svariati tentativi di fuga, Deidara riesce finalmente a togliersi Tobi dai piedi, rifugiandosi con astuzia nella stanza di Sempai Sasori.
    -Cielo... Tobi è più appiccicoso di un francobollo!- si lagna il biondo, sedendosi sul letto del marionettista, scansandosi i capelli dal viso, molto accaldato.
    -Si può sapere di che ti lamenti? Rassegnati, hai semplicemente fatto colpo.- dice Sasori, dosando chissà quale componente fetido e velenoso.
    -Si, si certo, come no! Resta pur convinto del tuo fatto. Ehm... che cosa stai facendo Danna?- domanda Deidara che, nel frattempo, osserva le mosse del re delle marionette, con un piccolo occhio di riguardo a ciò che egli tiene in mano: un'ampollina con del liquido blu che non promette niente di buono.
    -Sto progettando un nuovo tipo di veleno, spero sia letale perché ho intenzione di metterlo nelle bombe fumogene, giusto per levarci di torno i seccatori.-
    -Ah, capisco... e quando lo testerai? Così, tanto per sapere.-
    -Fra un'ora circa, non di più. È quasi pronto.-
    -Bene... Allora, se non hai bisogno di me, io ne approfitto per andare a fare la spesa. Sai com'è qui non ci rimane mai niente in giro, visto e considerato che Zetsu si fa fuori tutte le scorte.-
    -Vai, vai.-

    Deidara, allora, esce furtivamente dalla stanza di Sasori e tutto questo per non essere intercettato dal suo acerrimo nemico Tobi. Con velocità sorprendente, degna di una lince, il giovane si fionda in sala, dove spera di trovare almeno un briciolo della sua povera argilla ed eccola: l'ultimo mucchietto è proprio fra le mani di quel pozzo senza fondo di Zetsu. Con riflessi fulminei, Deidara glielo sottrae, dandosela immediatamente a gambe levate, per non essere divorato da lui.
    Uscito in men che non si dica dal covo, il ninja delle rocce sbarra la porta, tirando un'enorme sospiro di sollievo e non appena si volta in direzione della città, si trova faccia a faccia con Itachi, un'altra delle sue simpatie.
    -Ci mancava solo lui...- pensa il ragazzo.
    -Che sta succedendo?- domanda il morettino.
    -Ah, niente di che! Te lo assicuro una bazzecola: Zetsu è inferocito perché gli ho tolto di mano la mia ultima argilla e Sasori sta solo per testare un nuovo veleno.-
    -Spero tu stia scherzando, Deidara?-
    -Ma anche no, Uchiha! Ti sembro tipo da scherzare su queste cose?-
    -Credo che andrò a farmi una passeggiata.-
    -Bravo, sarà meglio per te!-
    -E tu, che farai?-
    -Io? Vado a fare la spesa, non c'è più un tubo nella dispensa. Tra Zetsu che divora tutto e Hidan che tenta di cucinare con risultati penosi, per non dire disastrosi, siamo rimasti a secco!-
    -Capisco. C'è poco da dire, allora. Ci si vede.-
    -Ciao...-

    Entrambi si allontanano, l'uno nella direzione opposta rispetto a quella dell'altro: Deidara verso la cittadina più vicina, mentre Itachi nel bosco.

    Il ninja delle rocce, lasciato quello della foglia, modella la sua fedele argilla per creare un simpatico volatile dalla bocca molto larga, in modo tale che possa contenere tutte le scorte di viveri che acquisterà a breve, ma, soprattutto, per muoversi più rapidamente e discretamente. Una volta giunto in prossimità del paese, si toglie il mantello dell'Akatsuki e il coprifronte ponendoli nel suo mezzo di fortuna; che nasconde, subito dopo, con estrema cura nel fitto della vegetazione per non lasciare traccia ad eventuali inseguitori.
    Così, da semplice civile, il giovane gira indisturbato tra negozi e bancarelle, comprando un'infinita quantità di cibo, facendo così la felicità dei commercianti.
    -L'ho scampata bella! Meglio svignarsela quando Sasori testa un nuovo veleno, considerando che ha il brutto vizio di farlo sui primi che gli capitano sotto tiro... ovvero noi! Restiamo lontani ancora per un po'. E poi, da quando Itachi parla così tanto? Cattivo presagio...- pensa Deidara, prima di essere ridestato dalla voce del mercante.
    -Ehi ragazzo!- lo chiama per attirare la sua attenzione.
    -Sì...- l'asseconda il biondo.
    -Mangi ben tanto!-
    -Ah, no! È che siamo tanti in famiglia uno in particolare poi, non lascia mai niente nel piatto.-
    -Capisco...-

    Comprate anche le ultime casse di alimentari, Deidara torna dal suo amico pennuto. Lentamente, molto lentamente il nuniken carica tutte le provviste, senza tralasciare nemmeno una briciola di pane e in quello stesso momento, nella tana dell'Akatsuki, Sasori prova il suo nuovo intruglio con effetti a dir poco insoliti.
    Nel mentre, nella parte opposta rispetto al ninja delle rocce, Itachi passeggia tranquillo nel bosco, immerso nel suo rassicurante silenzio e nei suoi pensieri, che tinge l'atmosfera di malinconia. Tutto è quieto e tranquillo, almeno fino a quando, un certo qualcuno, non si avvicina rapidamente, urlando a squarciagola il nome di un biondino di sua conoscenza.
    -Deidaraaaa!!! Dove sei sempai???- chiama incessantemente Tobi.
    -Tobi, che ci fai qui?- domanda Itachi infastidito, interrompendo i suoi schiamazzi.
    -Oh, Itachi-san! Niente di particolare, sto solo cercando Deidara-sempai.-
    -Veramente, è andato nella direzione opposta alla mia. Pare che Sasori stia testando un nuovo veleno.-
    -Oooooh! Capisco...-
    -Ma penso che a quest'ora penso che avrà già finito, quindi possiamo avviarci.-
    -Bene!-

    Detto questo, i due membri dell'organizzazione fanno dietrofront, tornando sui loro passi, mentre Deidara, proprio in quel preciso istante, si trova davanti alla porta sbarrata del loro nascondiglio. Con sicurezza, mista a timore, la riapre piano piano, pregando in cirillico affinché Zetsu non sia ancora lì attaccato intento ad aspettarlo per far di lui un sol boccone.
    Con cautela, fa capolino con la testa nella base... tutto è tranquillo, per fortuna. Deidara insieme al suo amico tutto bianco, si avvia verso la sala, dove entra, salutando:
    -Sono tornato!-
    -Ciao, Deidara...- contraccambia Sasori.

    Il biondo non crede ai suoi occhi: Sasori è circondato da un branco di neonati, che somigliano molto a qualcuno di sua conoscenza, ma la cosa più sorprendente è che il suo Sempai, li tiene tutti amorevolmente in braccio.
    -Ma... ma che è successo? Sono... sono tutti poppanti!- esclama sconcertato Deidara.
    -Ehm... credo di aver sbagliato il dosaggio di un'ingrediente nel veleno, per questo si sono ridotti così.- spiega Sasori.
    -Di bene in meglio...-
    -Coraggio Deidara, perché non ti prendi cura di loro?-
    -Scordatelo!-
    -Potresti farli giocare con qualche pupazzetto d'argilla.-
    -Per chi mi hai preso, per un babysitter?-
    -Sì.-
    -Perché, invece, non li intratteni con uno spettacolo di marionette?-
    -Decisamente, no! Io devo preparare l'antidoto per farli tornare normali.-
    -Tsk!-
    -Suvvia, Deidara. Perché non fai loro da mamma?-
    -Io sono un uomo, non una donna!-
    -Dettagli, anche se a prima vista non si nota...-
    -Come scusa?-
    -Niente, non ho detto niente...-

    Nemmeno il tempo d'imprecare e di mandare letteralmente a quel paese l'amico, che il biondo viene abbracciato e travolto da un individuo con la maschera arancione a spirale e il più giovane dei due non sembra gradire gran che.
    -Ti ho trovato!- dice Tobi, strusciandosi sul viso di Deidara.
    -AAAAAAAAAAH! Stammi lontano, staccati, Tobi!!- impone quest'ultimo del tutto schifato.
    -Ma perché? Io ti voglio bene,dobbiamo stare vicini, vicini!-
    -Io non te ne voglio! Vattene!-
    -Tesoro, prendiamoci cura dei nostri figli...-

    Dopo questa battuta del tutto fuori luogo, una vena pulsante si staglia sul volto del ragazzo, che non sembra aver affatto gradito.
    -Tu... hai appena decretato la tua condanna a morte!-

    Una raffica di pugni, colpisce ripetutamente al volto il membro più giovane dell'Akatsuki, anche se in realtà è il comandate supremo, mentre le sue orecchie vengono sottoposte ad uno stress sonoro pazzesco, con le urla penetrati del biondo.
    -Staccati!!!- impone sempre di più Deidara.

    Dopo quel trattamento, l'uomo si stacca del tutto frastornato, le grida fanno ancora eco nelle sue orecchie, tanto che, si rifugia dietro all'Uchiha.
    -Itachi, Deidara è cattivo.- si lagna Tobi.
    -Su, su, Deidara ti vuole bene.- lo consola Itachi, trattandolo come un bambino.
    -Dici davvero?-
    -Ma dove?- urla Deidara, del tutto adirato.

    Dopo l'ennesimo schiamazzo, i neonati si mettono a piangere proprio nel momento in cui Sasori li appoggia sul grande divano della sala centrale e, come se non bastasse, Deidara entra nel panico più totale: erano anni che ormai non ha più a che fare con dei bambini piccoli.
    -Danna, falli smettere...- supplica il ragazzo.
    -Ma sei tu la mamma!- ribadisce Sasori.
    -Sei tu quello che li ha ridotti così, per cui datti da fare!-
    -Quanta fretta.-

    Il rossino, allora, prende in braccio il piccolo Pain cullandolo amorevolmente, sotto gli occhi esterrefatti dei tre scampati, come lui, al disastro.
    -Non è carino, Pain?- domanda Sasori.
    -Che puccio...- dice Tobi, estasiato.
    -Mi è indifferente.- aggiunge Itachi.
    -Si... è carino, ma da grande è stronzo!- precisa Deidara.

    Il ninja della sabbia sta letteralmente coccolando il suo capo, ma quando si avvicina a Deidara per dargli in braccio il piccolo, il giovane si fa scudo con Tobi mettendoglielo davanti, in modo che sia lui a prenderlo.
    -Mi ha fregato.- pensano Sasori e Tobi contemporaneamente.

    Poi il marionettista passa a Kisame accarezzandogli i capelli, se così si possono definire, poi gioca teneramente col suo nasino e viene morso quando si avvicina alla sua boccuccia.
    -Credo che tu non gli sia simpatico.- constata l'uomo dalla maschera a spirale.
    -Già, meglio darlo a chi è di dovere.- conclude Sasori, lasciando baby Kisame fra le braccia di Itachi.
    Fatto ciò, il piccolo baby-pesce assume un'aria molto serena, del tutto pacifica con tanto di occhioni grandi e luccicanti dalla felicità.
    -Itachi... il tuo silenzio ha fatto colpo.- mormora il biondo, ridacchiando.
    -Taci, moccioso.- impone l'Uchiha, guardando il faccino del suo compagno d'avventura.

    Vedendo nei pochi superstiti dei buoni babysitter, Sasori continua imperterrito a prendere i bambini in braccio per appiopparli a dovere ai tre e, ai piccoli già affidati, il marionettista aggiunge anche Konan alla lista dei tenuti in braccio.
    -Ragazzi, anche Konan è un'amore.- esclama il ninja di Suna con voce calzante.
    -Danna...- chiama il biondino del tutto irritato.
    -Dimmi, Deidara.-
    -In conclusione: tutti sono carini, pucci e adorabili da piccoli.-
    -Si, hai ragione...- conclude Sasori, avvicinandosi al compagno per dargli Konan, ma prontamente Deidara la cede molto più volentieri a Tobi.
    -Mi ha fregato di nuovo...- pensano nuovamente i due ninja più anziani.

    Grazie alla sua furbizia, Deidara l'ha scampata anche per questa volta e, con passo felpato, almeno così doveva essere, si dirige verso la cucina, ma i dentini di qualcuno lo mordono alla caviglia con una presa ben salda.
    Il giovane è assalito immediatamente da dubbio atroce e, non appena abbassa lo sguardo, ne ha la piena conferma: sperava che non fosse vero e invece il suo pessimo presentimento è realtà. Ad azzannargli la caviglia altri non è che il carissimo pozzo senza fondo dell'organizzazione e il povero ragazzo non può fare a meno di urlare per il dolore.
    -Zetsu!- il ninja prende per la tutina la creatura, strattonandola con “molta” delicatezza, dicendo: -Molla! Molla l'osso! Molla e molla!!!-

    Alla fine la pianta lascia la presa, facendo sfuggire al biondino l'ennesima smorfia di dolore, per poi portarselo davanti, mormorando:
    -Ah, Zetsu...-

    Il bimbo, di tutta risposta, si dondola e dimena come una vipera, passandosi di continuo la lingua sulle labbra, in segno di discreto appetito, beh, diciamo più precisamente molto appetito.
    -Non dirmelo... sei arrabbiato con me perché ti ho portato via l'argilla.- chiede Deidara.

    Tra mugolii e piccoli versetti, emessi mentre si muove oscillando a destra e sinistra, il verdetto espresso dalla piccola pianta è uno solo: Sì!
    -Dai, non fare così. L'argilla mi serviva per andare al villaggio più vicino per fare scorta, guarda tu stesso!-

    Deidara, con un semplice schiocco di dita, fa aprire la bocca del suo amico pennuto, mostrando a chi che tiene in braccio un ben di Dio infinito. Alla vista di tutte quelle provviste, Zetsu inizia a salivare peggio di un cane che non tocca cibo da settimane e nella speranza che Deidara possa dargli qualcosa da quella dispensa mobile, il piccolo si volta a guardare il ragazzo con occhietti dolci e supplichevoli.
    Il biondino sospira pesantemente mentre appoggia il neonato sul tavolo per andare a prendere una cassetta di mele. Poco dopo gliela mette davanti e, con una velocità che ha dell'incredibile, Zetsu divora tutto quanto e questo, fa pensare il giovane del tutto allibito:
    -Cielo... ha una voracità sorprendente anche da neonato... da non credere.-

    Dopo le mele, fortunatamente, Zetsu si addormenta sazio dentro al cesto. È un bambino piccolo, di conseguenza ha bisogno di sonno... in altre parole, anche lui è sistemato.
    Tirato un sospiro di sollievo, il giovane artista sta per entrare in cucina a sistemare il cibo quando sente il tintinnio di monetine, cedenti. Lentamente, si volta nella direzione del suono, vedendo Hidan sul divano che dormire placidamente e appena giù dal mobile, Kakuzu sta aprendo con la poca forza che si ritrova il sacchetto del loro bottino, prendo le monetine.
    -Cielo...- pensa Deidara, avvicinandosi a lui per poi dirgli: -Dai Kakuzu, hai contato il denaro prima, ora non è il momento! Se fai il bravo dopo ti do tanti spiccioletti.-
    Basta dirgli questo, solo la parola Spiccioli, Soldi, Denaro che lui, in un batter d'occhio, diventa estremamente docile e servizievole, ma solo se si tratta di queste condizioni.

    Nel frattempo Sasori sparisce letteralmente dalla circolazione, lasciando Itachi, Tobi e Deidara alle prese coi loro compagni, diventati bambini. Infondo le neo-mamme e papà, riescono a gestire la situazione egregiamente: Deidara ai fornelli per la pappa, Tobi all'imbocco, misto al gioco e infine Itachi al controllo pupù! Un trio di nutrici formidabile, almeno così dovrebbe essere...
    -Ragazzi...- chiama Itachi.
    -Che c'è, Uchiha?- domanda Deidara, mentre sta assaggiando la pappa.
    -Sto per vomitare...-
    -Perché, Itachi?- chiede Tobi, che sta giocherellando con la piccola Konan.
    -Zetsu è peggio di una latrina, scarica troppo...- spiega, nauseato, il moro.
    -Ma poverino, Zetsu...- dice Tobi, avvicinandosi al neonato per fargli i complimenti, ma il piccolo non li accetta. Lui vuole mangiare, per lui il cibo è fondamentale e, così facendo, morde il dito al povero coccolone, facendolo subito urlare come un disperato.
    -Scusate ragazzi io ho bisogno del bagno...- dice l'Uchiha, fuggendo.
    -Ma no, Itachi...- lo chiama Tobi.
    -Non mi aspettavo che fosse così delicato di stomaco...- pensa Deidara allibito.

    Poco dopo, ecco tornare il morettino con un colorito a dir poco pallido, molto pallido, e sia Tobi che Deidara pensano che abbia rimesso anche l'anima, in quell'arco di tempo.
    -Tutto bene?- domanda, preoccupato, Tobi.
    -Stavo decisamente meglio prima.- rivela il giovane, che vedendo nuovamente Zetsu, ha un'altra reazione di rigetto.
    -Guai a te se rimetti qui!- impone Deidara, che cerca di preservare il poco pulito che resta nella sala.
    Ma è come parlare al vento, infatti il povero Itachi non resiste.
    -Santo cielo...- pensa Deidara.

    Però, come spesso si dice: la reazione a catena non tarda a farsi sentire e anche Tobi ha un rigurgito.
    Il niniken della roccia è letteralmente sull'orlo della disperazione più totale: i neonati che piangono a squarciagola, Itachi e Tobi in condizioni pietose, Sasori che se l'è data. Peggio di così cosa poteva capitare.
    -Dio mio... vomito in diretta e per di più in solidarietà! Qualcuno mi dica che ho fatto di male per meritarmi questo! Perché sono entrato in questa gabbia di matti? Non ce la faccio più! Non ne posso più! I mocciosi che frignano e loro ridotti così... Se Sasori non si da una mossa, io qui faccio saltare tutto! Si, una bella esplosione è quello che ci vuole!- pensa il biondo, quasi pronto a compiere una strage.

    Deidara introduce le mani nelle sue fedeli sacche e le bocchette sui suoi arti, iniziano a masticare e manipolare l'argilla, ma fatalità vuole che in quel momento il marionettista getti un fumogeno nella stanza: il famoso antidoto appena sfornato dalla ditta Sasori Danna e affini.
    -Ragazzi tappatevi il naso! Non posso garantire nulla se lo respirate!- impone il rossino.
    -Cosa?- domanda Deidara.

    Tempo insufficiente per Deidara che ha ancora le mani nelle sacche, infatti viene investito come i piccoli dalla coltre di fumo. In pochi secondi la visibilità è del tutto azzerata e poi, in poco tempo, la foschia si dirada e tutto torna pienamente visibile: i poppanti sono tornati tutti alle loro dimensioni originarie, Tobi e Itachi si sentono meglio dopo aver fatto quello che hanno fatto, ma qualcosa non va.
    -Dov'è, Deidara?- domandano i presenti.
    -Sono qui...- dice timidamente il biondo, o per meglio dire...
    -Deidara, ma che ti è successo?-
    -E' colpa di Sasori... dei suoi dannati veleni e dei suoi stramaledetti antidoti!- sbraita il ragazzo.
    -Beh, Deidara, hai solo mostrato la tua vera natura.- interviene Sasori, guardando quel bellissimo corpo femminile.
    -Danna!!!-
    -Dai, stai molto meglio da donna!-
    -Eh, maroni!-
    -Quelli che non hai!-
    -Taci Danna!!! Se non vuoi che ti faccia esplodere qui, adesso!-

    I battibecchi nella coppia di sposini vanno avanti a ripetizione e tutti non possono dare a meno di ridere per la situazione creatasi, mentre Tobi, con passo felpato, si avvicina piano piano alle spalle di Deidara, per poi abbracciarlo di sorpresa.
    -Ma lo sai che sei propri carina...- ridacchia l'uomo dalla maschera a spirale.
    -E tu lo sai che sei vecchio e decrepito? Che la carne flaccida come la tua non la vuole nessuno?- ribatte la bella, molto nervosa.
    -Lo sai se parli così, non sei affatto gentile... le belle ragazze dovrebbero essere anche educate.-
    -Ma è questo il punto... Io non sono una ragazza!-
    -Ah, è vero... tu sei solo la mia futura sposa.-

    Le ultime parole famose.
    Tobi viene sollevato da Deidara con una forza che nessuno si sarebbe mai aspettato da parte sua, tanto meno il povero malcapitato, che viene accompagnato dolcemente tra le fauci di Zetsu.
    -Tieni, Zetsu, mangialo!- dice la bella bionda, andandosene.
    -Aiuto!!!- urla Tobi, cercando di fuggire.

    -Come sei permaloso!- dice Sasori, raggiungendolo.
    -Tsk, voglio vedere te alle prese con quel matto di Tobi.- si lamenta Deidara.
    -Ti lagni troppo, sai?-
    -Non rompere.-
    -Sai, scherzi a parte, stai meglio donna.-
    -Ma va a cantare in spagnolo!-
    -Non lo so!-

    Un minuto di silenzio. Si solo uno, anche di meno.

    -Danna...- lo chiama Deidara.
    -Si...- annuisce Sasori.
    -Fammi tornare come prima.-
    -Quando e se ne avrò voglia!-
    -Stronzo!-
     
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