*Un nobile intervento*

Storia Originale

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  1. Rinalamisteriosa
     
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    Capitolo unico





    Essere nobili purtroppo aveva il suo prezzo, non comportava soltanto essere proprietari di ville e giardini immensi, di ampi corridoi, di stanze lussuose, servitù e vestiti d'alta moda.
    Non bisognava dimenticarsi degli intrighi, delle macchinazioni, delle relazioni d’interesse con futuri sposi possessivi e gelosi.
    Questo era il caso della nostra protagonista, appartata in un angolo, costretta tra le braccia indesiderate del promesso, portata via da un evento mondano con l'unica colpa di aver attirato l'attenzione e l'ammirazione di più signori.
    “Non ho fatto nulla di male”, disse piano, con la speranza di essere lasciata libera di tornare alla festa. Ottenne in cambio un bacio sul collo, seguito da una negazione ostinata.
    “Non lascio ad altri ciò che mi spetta di diritto. Non fare la preziosa con me...”.
    E poi una serie di baci, una scia umida sul collo niveo lasciava intendere chiaramente le intenzioni non proprio caste e pure dell'uomo, che tra l'altro era più vecchio di lei e non si prenderebbe tutta questa confidenza se non fosse per la ricca dote che i genitori gli avevano promesso a nozze avvenute.
    Infatti lei non provava proprio niente per quel vecchio signore che le sbavava dietro, perciò tentò di divincolarsi, di pregarlo affinché la lasciasse andare.
    Shhh – la zittì con una mano ruvida, – sarai mia, che tu lo voglia o no. Non aspetterò fino al matrimonio”.
    No, non si può! Non sono ancora pronta!” pensò, sgranando gli occhi violacei.
    Si dimenò, cercò di invocare aiuto, ma il vecchiaccio la strinse di più a sé, poi le tirò i capelli azzurri e la baciò con forza sulle labbra.
    Nauseata, lei gli morse la lingua tra i denti e approfittò del breve distacco doloroso per lanciare un urlo acuto, riconoscibile.
    “Stai zitta, cagna! Sgualdrina!” imprecò lui.
    “E lei è un maiale! Appena i miei lo sapranno, non vedrà neanche un centesimo!” esclamò stridula, le lacrime agli occhi.
    Nemmeno suo padre, per quanto severo e inflessibile, si era mai permesso di toccarla con un dito, di oltraggiarla con ingiurie simili.
    Furioso, le circondò il collo con le mani, e l'avrebbe strangolata se non fosse stato per l'intervento provvidenziale di qualcuno, arrivato giusto in tempo per allontanarli.
    Sollevata, la giovane donna si lasciò cadere lungo il muro, sprimacciando la gonna ingombrante, mentre udiva chiaramente il suo salvatore che intimava all’altro di sparire, se non voleva passare il resto dei suoi giorni in cella.

    *



    “Milady, se l’è vista proprio brutta…” commentò preoccupato il giovane ospite, seduto davanti a lei.
    “Lo so bene, ma grazie al cielo siete passato! Vi sono debitrice, milord”.
    “Faccia più attenzione la prossima volta, dico sul serio!”.
    “Sì… starò attenta”, assentì pensierosa, bevendo un sorso di tè da una tazza di ceramica rifinita d’oro.
    Dopo la fuga del vecchio maiale, lui l’aveva scortata fino a un tavolino, per farla stare tranquilla. Ci avrebbero pensato dopo, a narrare al marchese e alla marchesa il fatto increscioso e terribilmente spiacevole che era capitato alla loro unica erede.
    Non era stata certo violata, ma si era presa comunque un bello spavento.
    “Lady Shurei, se posso fare qualcosa, non esiti a chiedere e sarà accontentata”.
    A quell’affermazione gentile, lei posò la tazza, unì le mani in grembo e guardò dritto negli occhi il caro amico.
    “Chiedo semplicemente che continuiate a vegliare su di me…” disse, distogliendo poi lo sguardo, imbarazzata.
    Era rimasta così colpita e capì che stava anche iniziando a covare dei forti sentimenti verso di lui, che le fece battere il cuore quando acconsentì con un “lo giuro sul mio onore” riferito in tono sentito e sincero, in un modo che non lasciava spazio a perplessità.
    “Qual è il vostro nome?” sussurrò allora emozionata, con legittima curiosità, ben sapendo e sperando che la sua risposta avrebbe popolato i suoi pensieri costantemente, da quel giorno in avanti. Che non l’avrebbe mai più scordato.
    Il mio nome è… Xavern”.





    *-*-*-*



    Noticina: Ho finito la storiella per il tuo compleanno, lasciandola un po' in sospeso, nel senso che poi ho immaginato te come protagonista xD
    Ovviamente è tutta frutto della mia fantasia, non vi è alcun riferimento alla vita reale.
    (Sono contenta che il pensierino ti sia piaciuto da matti, e che sia la seconda storiella che aggiungo al tuo blog ** non escluderò il seguito, per tua gioia ^^)

    Edited by Rinalamisteriosa - 7/10/2013, 22:07
     
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0 replies since 12/6/2013, 22:32   61 views
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